Riceviamo e pubblichiamo questo appello alla solidarietà internazionale per i 43 studenti normalistas scomparsi a fine Settembre ad Ayotzinapa, nello stato messicano del Guerrero.
Come collettivo di student* e
lavoratrici/tori precar* che risiedono in Messico ci uniamo alla denuncia della brutale repressione avvenuta
nei confronti degli studenti della Escuela Normal Rural “Raul Isidro Burgos” di
Ayotzinapa, stato di Guerrero, il 26 e 27 settembre scorsi. L’aggressione, operata
dalla polizia in collusione con gruppi della delinquenza organizzata e con il
beneplacito dei politici locali, ha lasciato un saldo di sei persone
assassinate, di cui tre studenti della Escuela Normal Rural, venti feriti e 43
studenti normalistas fatti sparire
nel nulla dopo essere stati arrestati arbitrariamente.
Quanto successo non è un caso
isolato, né tantomeno puó essere circoscritto alle dinamiche politiche dello
stato di Guerrero. Non é un fatto isolato perché nel Messico di oggi non mancano
solamente i 43 studenti fatti sparire dallo stato: in appena due anni di
governo di Enrique Peña Nieto si possono già contare almeno 30 mila desaparecidos. La responsabilitá non puó
essere ridotta a livello locale, non è la prima volta né l’unico contesto in
cui la repressione statale prende la forma della tortura, della sparizione
forzata e dell’omicidio. L’attacco agli studenti di
Ayotzinapa é infatti solo l’ultimo di una
lunga serie. Dalla loro creazione, le Escuelas Normales Rurales hanno dovuto
fare i conti con la repressione dello stato perpetrata non solo con l’uso della
violenza fisica, ma anche con la sospensione di finanziamenti e attraverso
aperte campagne di stigmatizzazione e criminalizzazione della popolazione
studentesca.
In
molti contesti le Escuelas Normales Rurales rappresentano l’unica forma di
accedere all’educazione per ampi settori della popolazione piú invisibilizzata
dalle politiche dei governi neoliberali. In questo senso si caratterizzano per
essere contesti fertili per la formazione tanto accademica quanto politica, per
la coscientizzazione e l’organizzazione dell classi popolari. Ed é questo che
piú spaventa lo stato.
L’attacco
agli studenti normalistas é quindi da
considerarsi funzionale all’applicazione di politiche neoliberali che mirano a privatizzare
selvaggiamente il settore pubblico, a devastare il territorio e svendere le sue
risorse per piegarle alle esigenze del capitale.
Denunciamo
la morte di sei persone e la sparizione forzata dei 43 studenti come un crimine
di stato e come parte di una politica strutturata di lento genocidio perpetrato
dallo stato messicano nei confronti degli studenti e delle studentesse delle
Escuelas Normali Rurales.
(foto di Giulia Iacolutti)
Denunciamo
le retoriche di modernizzazione, sviluppo ed efficienza con cui il governo
messicano cerca di silenziare e normalizzare l’aumento della violenza, della
precarietá lavorativa e della devastazione ambientale che sta stroncando il
paese.
Esigiamo che venga resa evidente
l’inefficienza delle autoritá nelle indagini dei fatti successi, la loro
lentezza, le imprecisioni, l’occultamento di informazione e la conseguente
totale mancanza di rispetto verso le famiglie dei 43 studenti scomparsi.
Ci solidarizziamo con le famiglie
degli studenti e come loro ripudiamo l’intento di archiviazione del caso
espresso con le ultime dichiarazioni del Procuratore Jesus Murillo Karam e
denunciamo l’evidente volontá politica di smorzare la rabbia e il dolore che
sta scuotendo il paese da sud a nord.
Inoltre esigiamo che le indagini
dei fatti vengano realizzate in forma autonoma dalle autoritá statali e da
soggetti che godano della fiducia dei genitori e dei compagni e delle compagne
degli studenti e non da quelle stesse autoritá responsabili di quanto successo.
Quanto successo ai 43 compagni
dello stato di Guerrero non é un fatto isolato ne una questione puramente
messicana, ma parte dello stesso disegno neoliberale che sottende i centinaia
di femminicidi di Ciudad Juarez e di ogni altro stato del Messico, il massacro
di 72 persone centroamericane e latinoamericane migranti avvenuto nel 2010
nello stato di Tamaulipas, Messico, le migliaia di persone migranti lasciate
morire nel Mediterraneo, la risoluzione infame del caso di Stefano Cucchi, l’omicidio
di Davide Bifolco per mano della polizia a Napoli, la morte di Remi Fraisse il
mese scorso in Francia, gli assassini sempre per mano della polizia a Ferguson
e St. Louis, solo per ricordare alcuni dei fatti piú recenti.
Impunità dello stato e gradi
diversi della stessa violenza ci ricordano la necessitá di organizzazione e di
solidarietà politica internazionale.
Ci uniamo all'appello di solidarietà internazionale alle
famiglie degli studenti desaparecidos della Escuela Normal Rural “Raúl Isidro
Burgos” en Ayotzinapa.
¡Vivos se los llevaron vivos
los queremos!
Nessuno è STATO, fue el ESTADO!
Per info: collettivomessico.italia@gmail.com