o di come le misure cautelari ci obblighino a pensare anche nel uicchènd
Conosciamo ormai a memoria il mantra che da mesi ripetono Renzi e Giannini; la valutazione e la meritocrazia renderanno evidente che il Made in Italy è ancora una garanzia e che c'è anche un Brain in italy! Insomma, 'sto Paese è pieno di menti brillanti e di università meravigliose, è solo che ci sottovalutano, facciamogli vedere che siamo una squadra fortissimi! Scende in campo l'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca!
(citazione liberamente tratta da una
miriade di dichiarzioni pubbliche)
Ad oggi però sappiamo anche che da
dentro l'università qualcuno risponde con altre parole, è difficile
sentirle ma se Matty e Jenny stessero zitti un attimo suonerebbero
più o meno in questo modo:
Suonerebbero in questo modo se si trasformasse
in un unico discorso quello che è ancora solo un dato percentuale e
per di più un po sfuggente, ma che si è comunque imposto nelle
statistiche; il boicottaggio dell'Anvur.
Questo dato ancora sfugge anche all'occhio che lo guarda
perchè le forme di questo boicottaggio sono diverse e altrettanto
vari sono i modi di adesione ma, in parole povere, laddove si è
riusciti a convergere su un unico obbiettivo questa mossa ha
funzionato.
Nell'ateneo di Pisa (UniPi, non la
Normale, né la Sant'anna) dopo una serie di assemblee la partecipazione
volontaria dei lavoratori al sistema di Valutazione della Qualità
della Ricerca è crollata di un buon 20%, mettendo a rischio i
finanziamenti dell'ateneo. Un uccellino poi ci ha detto che il
Magnifico Augello è stato una delle figure che ha fatto maggiori
pressioni sul ministro Giannini affinchè la scadenza che L'Agenzia
nazionale di Valutazione (o valutazionale della nazione che dir si
voglia) venisse rimandata. Il ministro a queste pressioni ha ceduto. Probabilmente Augello, che
lascerà l'incarico tra poco, semplicemente non voleva essere
ricordato come Quello sotto il cui rettorato l'università ha perso un sacco di soldi, ma anche fosse il paladino
di non sappiamo cosa, le questioni per noi interessanti sono altre.
IL CHIODO SU CUI BATTERE
#PrimaveraUniversitaria #PrimaLaVeraUniversità
Tra Pisa e Roma alcuni fra gli Atenei
più importanti del Paese rischiano di non avere più un'ingente
parte di quei pochi soldi che li mandavano avanti. Questo perchè
quando Renzi e Giannini parlano dell'importanza della valutazione non
mentono, ormai -tra riforma gelmini altre creature leggendarie- dai
voti dell'Anvur dipendono minimo il 20% dei finanziamenti con cui le UniAziende vengono amministrate.
Queste riflessioni non sono né le prime
né le ultime al riguardo ma c'interessa scattare un altra foto di
questo momento perchè riteniamo importante osservarlo anche dopo l'attimo in cui si compierà. In altre parole, continuiamo a battere
su questo chiodo perchè sembra esser l'unico con cui far male al muro che
abbiamo davanti.
Il 15 aprile è scaduto il termine di
proroga che il miniStero aveva concesso. Questi ritardi di consegna
hanno messo in imbarazzo mal celato tutta la macchina valutativa e
anche chi ci lavora, ma soprattutto chi l'ha voluta. L'Italiadelfare aveva dichiarato risultati entusiastici rispetto alla consegna
degli articoli da parte del personale universitario, in tutti gli Atenei i rettori hanno addirittura
presentato la Crui (un altra creatura leggendaria che speriamo parta
presto e perda la strada di casa) con lo slogan Primavera
Universitaria... insomma ci stanno provando intensamente. Ma è da
ben prima di questa primavera che la vera università in cui paghiamo le tasse non ne
vale più la spesa.
QUALI MURA DA INCHIODARE?
Tra murature in eternit e casette di paglia può esserci una grande differenza incommensurabile
Come ogni prospettiva anche la nostra è situata e, seppur non siamo né a Pisa né a Roma, guardando ad entrambe ci sembra di scorgere delle similitudini con Torino, anche se da un punto di vista diverso rispetto a quello che abbiamo adottato fin'ora.
La somiglianza sta nei comportamenti
della Governance, universitaria, cittadina, nazionale, di fronte a dei
piccoli grandi no che gli si pongono davanti. No, non ci tratti come
fossimo numerini, non a queste condizioni, dicono studenti,
ricercatori e docenti. No, non puoi sfrattarci quando vuoi, dicono
alcuni ai loro palazzinari di casa. No, non puoi distruggere la
nostra terra, non c'interessano i soldi vogliamo il mare e le
montagne, speriamo dicano tanti altri anche questa domenica. Non che
sia tutto uguale, suona solo nello stesso modo a certe orecchie e, che
vogliano vedere il pericolo o la speranza, sempre più persone sono consapevoli che dire una cosa o dire l'altra sta diventando indifferente,
l'importante è stare zitti.
Purtroppo o per fortuna anche le nostre orecchie
sono aperte e ormai abbiamo ascoltato fino allo sfinimento i leit
motiv più ripetuti e riformulati da chi comanda in questo periodo. E
anche qui, sembra proprio dicano la stessa cosa: Noi governiamo, voi
non potete dirci cosa dobbiamo fare. Lo dicono da dietro la polizia,
dall'alto dei loro schermi e in un sacco di altri luoghi e modi, ma non ci guardano mai negli occhi quando parlano.
Il 29 Aprile Renzie e Giannini saranno
proprio a Pisa, cosa diranno questa volta?
Sarà dopo il referendum, dopo la
scadenza prorogata, dopo anni di lenta erosione di qualunque
possibilità di qualunque futuro e qualunque parola. Tutta roba nostra insomma.
Intanto anche noi abbiamo ripetuto il nostro
motivetto, a volte stanchi di farlo
altre come fosse musica
e fa più o meno così: Non possiamo è vero, ma lo facciamo lo stesso.
E vogliamo giocare a chi si stanca prima con voi, questo possiamo e lo facciamo.
altre come fosse musica
e fa più o meno così: Non possiamo è vero, ma lo facciamo lo stesso.
E vogliamo giocare a chi si stanca prima con voi, questo possiamo e lo facciamo.