martedì 9 dicembre 2014

Non facciamoci rubare il futuro! Ci vediamo in piazza il #12D



Il 12 dicembre in occasione dello sciopero indetto dai sindacati (Cgil e Uil) migliaia di persone scenderanno in piazza contro il governo Renzi. Mentre il giovane premier, con il suo teatrino mediatico, prova a mettere tutti nella stessa barca (lui compreso), provvedimenti come l'ultima legge di stabilità e il Jobs Act mostrano come in realtà non sia così. Sono i nostri bisogni a rimanere inascoltati; i nostri desideri a rimanere disattesi; i risparmi delle nostre famiglie a essere prosciugati.

Attraverso misure come la riforma del mercato del lavoro (Jobs Act) viene normalizzata la condizione dei tantissimi lavoratori precari. Piuttosto che estendere la platea dei diritti, si è fatta la scelta opposta: NESSUNO AVRA’ DIRITTI.
Anche l'Università è stato oggetto delle attenzioni del Governo. Anche stavolta però, queste assumono le sembianze di un paio di forbici. Parte del personale tecnico amministrativo verrà liquidato; al suo posto entreranno gli studenti pronti a prestare la propria manodopera in cambio di pochi soldi o di qualche credito formativo.

 Stessa sorte toccherà agli studenti degli istituti tecnici. A loro, il nuovo piano per una "buona scuola" regala l’opportunità di prestare le proprie forze per un lavoro gratuito, o nella migliore delle ipotesi sottopagato, in cambio di un punto in più nel curriculum o per avere la possibilità (o l'illusione) di poter realizzare i propri sogni, bisogni, aspettative.

Non dobbiamo però pensare che i responsabili della nostra condizione siano tutti rinchiusi nelle segrete stanze dei ministeri. Alcuni sono ben più vicini a noi. Lo dimostra la recente inaugurazione dell'anno accademico nella nuova Aula Magna nel Polo della Cavallerizza Reale. Nonostante ci siano strutture, come Palazzo Nuovo, all’interno delle quali bastano due gocce di pioggia perché ci piova in testa, le autorità accademiche hanno ben pensato di finanziare questa nuova opera alla modica cifra di 7 milioni di euro.

Per questo come universitari pensiamo che il nostro posto sia in piazza.
Certo non riteniamo ingenuamente che la sfilata dei sindacati possa essere una risposta adeguata e un contenitore sufficiente a racchiudere tutti i nostri problemi e bisogni, ma siamo convinti che il 12 sia una data da attraversare e in cui mobilitarsi in uno spezzone sociale composto da chi lavora per vivere, da chi il lavoro non lo ha, da chi studia, da chi non riesce più a pagare le tasse o l’affitto . Uno spezzone per chi vuole associarsi al grido della Torino che non vuole chinare la testa.

...Ci vediamo in piazza il 12 Dicembre!
Appuntamento ore 9 in piazza Vittorio: segui lo spezzone sociale!