Oggi giovedì 6 marzo la questura di Bologna ha effettuato
un'operazione che ha portato alla notifica per 12 compagn* del
provvedimento di DIVIETO DI DIMORA, in pratica l'allontanamento
immediato dalla città di Bologna.
Ciò è legato alla partecipazione alla giornata di lotta in piazza Verdi del 27 maggio scorso, giornata in cui la polizia fu cacciata dalla suddetta piazza.
Ancora una volta queste operazioni mirano a colpire i soggetti che esprimono dissenso, all'interno di un territorio come quello di piazza Verdi che è stato restituito a chi realmente vive e fa vivere quel luogo.
Riteniamo inoltre particolarmente grave la strategia della questura che mira con questi provvedimenti all'allontanamento dai territori di quei soggetti scomodi, critici e capaci di aprire nuovi spazi conflittuali.
Ciò è legato alla partecipazione alla giornata di lotta in piazza Verdi del 27 maggio scorso, giornata in cui la polizia fu cacciata dalla suddetta piazza.
Ancora una volta queste operazioni mirano a colpire i soggetti che esprimono dissenso, all'interno di un territorio come quello di piazza Verdi che è stato restituito a chi realmente vive e fa vivere quel luogo.
Riteniamo inoltre particolarmente grave la strategia della questura che mira con questi provvedimenti all'allontanamento dai territori di quei soggetti scomodi, critici e capaci di aprire nuovi spazi conflittuali.
In un momento come quello attuale in cui la crisi colpisce tutt* e si palesano i bisogni reali, la risposta delle istituzioni è sempre la solita, cioè la criminalizzazione di comportamenti altri all'interno del contesto universitario e metropolitano.
Esprimiamo quindi la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne colpiti dall'ennesima operazione infame.
Collettivo Universitario Autonomo Torino