mercoledì 25 novembre 2015

Fuori il FUAN dall'Università: l'auletta Borsellino restituita agli studenti

Anche questa mattina gli studenti e le studentesse del Campus hanno dovuto assistere alla solita farsa snervante, ma a cui siamo purtroppo da tempo abituati: polizia, carabinieri e Digos che con premura bloccavano gli accessi della Palazzina Einaudi.

Un’università militarizzata, per l’ennesima volta, come risposta ad una colazione che ha visto tanti studenti concedersi un momento di socialità, confronto e discussione sulla presenza dei politicanti e razzisti del Fuan all’interno del nostro ateneo. Da subito abbiamo assistito al nervosismo della Questura che ha deciso di mobilitare un imponente schieramento di forze dell’ordine. Qualche studente è stato addirittura identificato mentre entrava per andare a lezione, provocando comprensibili lamentele e richieste di spiegazioni.

Abbiamo poi appreso che all’interno dell’auletta Borsellino (la stanza dei militanti del Fuan) si erano cautamente nascosti il noto consigliere Marrone assieme ai suoi fedelissimi amici di partito. Ecco quindi svelato il mistero (che poi tanto mistero non è) della presenza delle forze dell’ordine. Si sa che chi fa schifosa propaganda razzista e xenofoba non è il benvenuto all’università. 

Dopo vari interventi di comunicazione ci siamo mossi in corteo all’interno del Campus e abbiamo deciso che bisognava dare un segnale forte contro chi da sempre fa del razzismo e della xenofobia le colonne portanti delle sue campagne elettorali, distribuendo volantini e materiale vario che l’Università non dovrebbe nemmeno tollerare. Se non ci pensano le istituzioni accademiche, ci pensiamo noi. Non siamo più disposti a tollerare questa situazione e abbiamo convenuto che quel loro “preziosissimo” spazio che spacciano per un’auletta studio (e che è invece perennemente chiusa), dovesse essere restituita a tutti gli studenti. In un’Università in cui mancano spazi per studiare, ripetere ad alta voce, mangiare al caldo e stare assieme riteniamo inaccettabile sacrificare anche solo un centimetro di spazio per chi propaganda odio razziale, istigando alla guerra tra poveri. 

L’auletta è stata sanzionata, il loro logo sulla parete imbiancato e il materiale di propaganda che c’era all’interno buttato: i codardi del Fuan celavano accuratamente in quello stanzino croci celtiche, materiale contro i partigiani e altre schifezze... Tra l’altro, c’erano interi scatoloni pieni di materiale rimasto a prendere polvere dal 2012, a riprova del successo che le “campagne” di questi personaggi ottengono all’interno dell’Università.

Oggi è stata una soddisfacente giornata di mobilitazione studentesca, che da una semplice colazione ha saputo rivendicare a gran voce e con orgoglio la nostra natura antifascista. L’Università quindi da che parte sta? Chiediamo ancora una volta spiegazioni al Rettore Ajani e alle istituzioni accademiche per la presenza della polizia che ostacolava il regolare passaggio degli studenti per le attività didattiche, schierata come al solito per proteggere degli idioti fascisti che manco hanno il coraggio di difendere le loro idee.

Ci rivolgiamo poi direttamente ai militanti del Fuan: dopo tante parole, oggi voi dove eravate? Questa è stata la prova che gli studenti e le studentesse non vi vogliono, e che vi sia chiaro il messaggio: non ci sarà mai nessuno spazio per i fascisti all’interno dell’Università. Come sempre ai nostri posti ci troverete, come sempre solo da dietro alla celere spunteranno le vostre lunghe orecchie da conigli!

Studenti e studentesse antifascisti/e