mercoledì 7 maggio 2014

L'11 Luglio il vertice europeo sulla (dis)occupazione giovanile a Torino: #civediamolundici #renzistaisereno

COSA SUCCEDE L’11 LUGLIO A TORINO? I PRIMI MINISTRI EUROPEI DISCUTERANNO DEL NOSTRO FUTURO...

L’11 luglio sarà una data tanto importante quanto mai emblematica per diverse realtà di questo paese: lavoratori, precari, disoccupati e studenti saranno oggetto di discussione da parte dei ministri UE.  
Ebbene sì, per il vertice europeo contro la disoccupazione giovanile il nostro premier Renzi ha scelto Torino, per molti la città d’origine e per tanti altri la sede dove si è scelto di intraprendere i propri studi universitari.
Torino è una città, che nella sua incredibile bellezza e pregio artistico, è capace di racchiudere inverosimili paradossi. Torino è la città per cui costruire due grattacieli è sinonimo di ammodernamento e sviluppo, ma per cui l’indebitamento si fa inevitabilmente pesare sulle spalle dei suoi cittadini. Torino è la città della Compagnia San Paolo. Torino è  la città che è proprietà di una banca e l’Università di Torino cammina assieme alla Compagnia San Paolo. Questi alcuni dei paradossi…
Facciamo parlare i fatti?  Perfetto, i fatti dicono che noi ci troviamo a pagare sempre più tasse, i libri per i nostri esami hanno raggiunto prezzi spaventosi, la qualità della didattica è sempre più bassa, gli spazi destinati agli studenti sono sempre più carenti o volutamente sottratti perché adibiti ad altri scopi e i servizi base sono un vero e proprio disastro.

Tra tutti questi paradossi e disagi con cui siamo costretti a convivere ogni santo giorno, l’11 luglio i primi ministri europei siederanno attorno ad un tavolo e decideranno ancora una volta, senza troppi giri di parole, quello che dovrà essere il nostro futuro di disoccupati.  Spenderanno belle parole sul dramma di essere senza un lavoro, su come precarietà e disoccupazione uccidano intere famiglie e , sulle solite false promesse..basta!
Non ne possiamo più né tantomeno ci crediamo.  Mentre il nostro premier sembra essersi da subito trovato in perfetta sintonia con le rigide misure imposte dall’Europa, e il Jobs Act ne è un esempio lampante, il  futuro di noi studenti e studentesse non è per nulla rassicurante. Se qualche tempo fa possedere un titolo di studio come una laurea dava alcune garanzie, adesso a muovere la nostra volontà di studiare non può essere altro che passione e speranza. Sì, perché non importa quanto ora noi abbiamo studiato e faticato, il futuro si colora di una drammatica tragicità.
Noi ora siamo quella generazione che non avrà certezze. Noi siamo quella generazione che dovrà pagare tutti i costi di questa maledettissima crisi. Noi siamo quella generazione per cui i sogni nascono già infranti. Noi siamo quella generazione che deve essere capace di collocarsi oltre le false promesse di quella gente, oltre le loro logiche fatte di speculazioni …dobbiamo essere capaci di riprenderci in mano il nostro futuro.
In questi giorni nell’atrio di Palazzo Nuovo sarà presente un gazebo in cui trovere materiale informativo relativo all’11 luglio e su come potremo rendere possibile tutti assieme un coordinamento in vista di questa data. Noi l’11 saremo presenti, pronti a gridare il nostro dissenso…pronti a riprenderci tutto ciò che ci spetta.

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